Realizzazione sito - Beppe Petrullo                                                                                                                                                                                           Fonte "Comune Venetico "

 
 

 

 

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Il feudo appartenne non senza travagliate vicende ai discendenti degli Ardoino dal 1259 sino al 1447.
Nel 1408 era signore di Venetico Filippo Arduino ,nel 1416 subentrò Giacomo Arduino e successivamente il figlio di quest'ultimo Arduino de Arduino.
A questi ,morto senza discendenti, successe il fratello Federico figlio secondogenito di Giacomo che si investì il 20 febbraio 1443. Anche Federico morì senza eredi .
Per cui il feudo passò al terzogenito di Giacomo, Gerardo. Destino volle che la famiglia Arduino si estinguesse, infatti anche Gerardo ultimo proprietario morì senza eredi e lasciò la terra di Venetico insieme a Mazzarà , Longarino e il diritto del Tono di Milazzo a tale Pietro Porco o Porcio da Messina.
Tale passaggio di proprietà non fu però ratificato da Re Alfonso d' Aragona , e quindi i beni ritornarono in proprietà alla Regia Corte.
Il 10 Giugno 1447 i feudi di Venetico e Mazzarà furono venduti a Corrado Spadafora, pretore di Palermo, e membro di una a famiglia della più pura nobiltà siciliana, per 300 onze e con l'obbligo di un cavallo armato per ogni 20 onze di reddito, privilegio dato in Tivoli il 10 Giugno 1447.
Dopo questa investitura la terra di Venetico rimase sempre in casa Spadafora.
Dopo l'acquisto da parte degli Spadafora ( 1447 ) in Venetico non vi era nessuna abitazione.
Infatti quando Corrado Spadafora comprò il feudo chiese di ottenere il titolo di barone e usare giurisdizione Civile.
La giurisdizione civile necessita di una anche piccola popolazione su cui debba essere esercitata, bisogna quindi rilevare che i primi abitatori non furono indigeni bensì immigrati da altri luoghi per la ferrea voglia Colonizzatrice del feudatario.
In un secondo tempo circa 1604 il Barone di Venetico nominò un capitano e altri ufficiali, perché le terre Di Venetico erano ormai ben abitate di gente ricca ed onorata. E comprò dalla Real Corte il <mero e misto Imperio> ( la facoltà di giudicare e punire anche con pena di morte ).
Quindi a distanza di un secolo e mezzo un altro Spadafora ottenne lo stesso diritto salendo dal civile al Criminale e nominò il capitano di giustizia e degli ufficiali e mise su le forche sulla spianata che ancora oggi ne porta il nome.
Le origini della famiglia Spadafora affondano addirittura all' epoca dell' imperatore Costantino, dove Basilio, pronipote dell' imperatore d'Oriente, Basilio II, ricopriva la carica di Capitano delle guardie di Palazzo.
Il barone Palazzolo-Gravina nel suo dizionario storico araldico, riporta che secondo il Mugnos,questa nobile e remota famiglia greca, prende origine da un Basilio Spadafora, capitano della guardia dell'imperatore Isauro Comneno.
Dalla consuetudine di tenere la spada sguainata durante le grandi cerimonie, scaturisce l'etimologia del nome Spadafora e l'attuale araldica di famiglia.
Lo stemma è descritto come segue : < Arma : di rosso, col braccio destro armato movente dal fianco sinistro dello scudo, impugnante una spada d'argento alta in isbarra. Elmo e corona di Principe>.
Lo scudo ha,come sostegni, due liocorni ritti ed affrontati , ed in divisa, il motto < Prodes in bello >, in riferimento al valore ed al coraggio dimostrato in guerra.
Essi arrivarono in Italia intorno al 1058, al seguito del sopracitato Capitano Basilio, e si stabilirono in città come Venezia, Napoli e Messina, punto strategico nonché porto con obbligo di passaggio, dal periodo Normanno in poi , delle armate cristiane che si recavano in Oriente.
A Corrado Spadafora , straticoto di Messina, il 10 giugno 1447, per privilegio di re Alfonso d' Aragona, dato a Tivoli , viene venduto il feudo di Venetico, poi elevato in baronia.
Figura religiosa degna di essere ricordata è Domenico Spadafora, dei Padri Predicatori di S.Domenico, nato circa nel 1450, dottore in teologia, che ravvivò l' opera dei Domenicani nel Ducato di Urbino, facendo erigere una chiesa e un convento.
Per le sue opere sante, nel 1921, Papa Benedetto XV eleva il Beato Domenico agli onori dell'altare.
Nel 1459, il figlio di Corrado, Federico, a quella di Venetico aggiunge la baronia di S.Martino.
Gli Spadafora ebbero rapporti di parentela con le famiglie più nobili ( Colonna, Gotho, Ruffo , Sanseverino, Santapau, Moncada, Gutierez , Branciforte , Ventimiglia ) aumentando così la somma dei loro possedimenti che soprattutto oggi si trova traccia nei territori di Venetico, Spadafora , S.Martino , Maletto.
Pare probabile che Francesco Spadafora e Moncada, Ruffo e Santapau, sia stato il primo Principe di Venetico
Per privilegio di re Filippo IV, dato il 10 Novembre 1629 ed esecutoriato il 6 Luglio 1630.